Impotenza appresa: come smettere di dire “non sono capace”

L’impotenza appresa è una sensazione di sfiducia totalizzante verso se stessi e le proprie capacità, derivante da esperienze passate negative. Uscire da questo stato è possibile, ma è fondamentale imparare come gestire le sensazioni che vi sono connesse.

Impotenza appresa: che cos’è e da dove deriva

L’impotenza appresa è un senso di incapacità acquisito in funzione di esperienze pregresse di fallimenti, vissuti come conseguenza della mancanza di abilità personali. Si genera così il pensiero di non aver alcun controllo sull’ambiente e, quindi, di non essere capace di fronteggiare gli eventi negativi della vita.

Si parla di impotenza in quanto l’individuo tende a pensare di non potersi tirare fuori da situazioni negative e complesse, e appresa in quanto questa sensazione deriva dalle esperienze passate. La convinzione di essere incapaci nel fronteggiare gli eventi che sfuggono al nostro controllo deriva dunque da uno o più insuccessi esperiti nel corso della vita, in seguito ai quali si sviluppa un senso di sfiducia rispetto alle proprie capacità di agire.

La conseguenza è che ci si sente inefficaci, privi di strumenti per fronteggiare ciò che accade attorno a noi. Quando ci si trova davanti a circostanze avverse, ci si sente incapaci di proseguire e si avverte la sensazione di non avere possibilità di scelta. In questo modo, il nostro atteggiamento diviene passivo, rinunciatorio e pessimistico: non riusciamo più a vedere via d’uscita e rinunciamo all’azione. 

Quali sono i “sintomi” e le conseguenze principali dell’impotenza appresa?

Le conseguenze e i sintomi dell’impotenza appresa

Tra le conseguenze dell’impotenza appresa vi è la convinzione che, a prescindere da cosa si faccia, non si raggiungerà mai un risultato che possa allontanare lo stato di disagio. È una vera e propria gabbia psicologica che isola dalla realtà e blocca ogni possibilità di cambiamento

I sintomi dell’impotenza appresa possono essere: cognitivi, emotivi e motivazionali. Un individuo che soffre di impotenza appresa è bloccato nella sua condizione e percepisce il mondo come ostile.

Sente di non avere alcuna possibilità di uscita dalla situazione in quanto le ha già provate tutte e non riesce a “sentirsi all’altezza”. Sperimenta una sensazione di immobilismo, di incapacità di agire e mancanza di forza di volontà.

L’impotenza appresa ha anche conseguenze negative sul tono dell’umore e può manifestarsi con sensazioni di: ansia, depressione, apatia, paura e timore nell’agire, fobia sociale e paura del giudizio degli altri.

Un altro aspetto legato all’impotenza appresa è la scarsa capacità motivazionale. Si prova bassa autostima, ci si sente impotente e si percepisce di essere vittime, intrappolati nella situazione di dolore e incapaci di affrontarla.

In questa condizione di disagio, un cambiamento è possibile? Sì! Scopriamo insieme come gestire l’impotenza appresa

Gestire l’impotenza appresa: 5 piccoli passi

Gestire l’impotenza appresa significa far spazio alla capacità di controllo personale, condizione opposta all’impotenza. La sensazione di controllo è data dall’abilità di cambiare le situazioni attraverso azioni intenzionali, almeno quelle su cui abbiamo influenza. Si tratta di aspetti sui quali abbiamo possibilità di scegliere, come:

  • il modo in cui condurre la propria vita;
  • la modalità di gestione delle relazioni interpersonali;
  • guadagnarsi da vivere.

Per modificare gli schemi mentali negativi dell’impotenza e acquisire un maggior controllo personale, possiamo seguire 5 piccoli ma essenziali passi:

  1. identificare e valorizzare le proprie risorse;
  2. esercitare l’amore per se stessi e il perdono;
  3. apprendere dal proprio passato per fare di ogni evento (anche negativo) un’esperienza e non un limite;
  4. concentrarsi su ciò che si può controllare;
  5. creare un ambiente sociale positivo e relazioni sane con gli altri
  6. imparare a gratificare sé stessi.

Impotenza appresa: l’influenza di ottimismo e pessimismo

L’impotenza appresa è profondamente influenzata da due condizioni: l’ottimismo e il pessimismo.

Lo psicologo Martin E.P. Seligman parla di stili di attribuzione personale, definiti come il modo attraverso cui spieghiamo a noi stessi il perché degli eventi che ci accadono.

Secondo lo psicologo, le persone pessimiste tendono a manifestare un forte senso di impotenza, accompagnato da pensieri che contengono tre elementi chiave:

  1. tendenza a incolpare se stessi per gli accadimenti negativi;
  2. considerare tali condizioni durature nel tempo e irreversibili;
  3. convinzione che il proprio comportamento inadeguato potrebbe portare, in futuro, verso ulteriori fallimenti.

Il pensiero pessimistico pervasivo ci porta a pensare agli eventi negativi come qualcosa di stabile, che non può essere cambiato. Oltre che a un forte senso di colpa, unito all’idea di meritare quanto accade, e alla possibilità di sviluppare un disturbo depressivo.

Al contrario, l’ottimismo può rivelarsi una risorsa virtuosa per sviluppare la sensazione di essere capaci di agire nelle circostanze, anche complesse, che la vita ci propone.

Come l’impotenza, anche l’ottimismo può essere appreso, per aiutarci a conoscerci e a coltivare la nostra autostima. Essere ottimisti aiuta a prevenire la sensazione di impotenza e l’ansia a essa connessa: permette di riconoscere i pensieri automatici, di trovare alternative alle spiegazioni pessimistiche e d’imparare tecniche di rilassamento.

Analizzare e comprendere da dove possono aver avuto origine determinati pensieri, stati emotivi e schemi di comportamento consente di sviluppare risorse che ci permettono di essere più positivi e proattivi nel fronteggiare ciò che causa il nostro malessere. È sempre possibile guardare al passato con occhi diversi e fare delle proprie esperienze una risorsa!

Apprendere l’ottimismo significa darsi l’opportunità di coltivare uno stile di pensiero consapevole, operando scelte autentiche e capaci di dare una gratificazione a lungo termine ai nostri bisogni.

Il dialogo con sé stessi e l’allenamento costante, uniti a un atteggiamento ottimistico, possono aiutarci a fronteggiare le difficoltà, ampliando la nostra zona di comfort e dando spazio alle opportunità che l’ignoto può offrire.